domenica 26 ottobre 2008

Un'opinione in libertà

La protesta contro il ministro Gelmini è un clichè oramai vecchio, trito e ritrito. La protesta scolastica è qualcosa che continua a ripetersi, uguale a se stessa, di anno in anno e non risparmia nessun ministro. Di qualunque colore esso sia. La protesta degli insegnanti e dei sindacati è una protesta faziosa, prevenuta, insincera e corporativa. Il copione è sempre lo stesso: si falsifica la realtà dei fatti e si propinano dati statistici che non stanno nè in cielo, nè in terra. Dati che però sono in grado di allarmare l'opinione pubblica. Un esempio su tutti la voce secondo cui il tempo pieno, con i provvedimenti voluti dal ministro Gelmini, verrebbe cancellato. La stessa accusa fu rivolta alla riforma Moratti, ma come chiunque puo' constatare il tempo pieno e' ancora in vigore, anzi si e' allargato... Purtroppo non tutti hanno gli strumenti, informativi e culturali, per rendersi conto o per prendere coscienza del fatto che quelli propinati dal conservatorismo sindacale sono solo beceri luoghi comuni. Un fatto è certo dinnanzi a questa ennesima ondata di proteste: non se ne può più! Non se ne può più di veder usati la scuola e i ragazzi per una battaglia politico-sindacale che ha come unico fine il mantenimento del proprio status-quo. Che sia così lo dimostrano i sempre più numerosi sondaggi secondo i quali la maggioranza degli italiani sembra gradire le proposte avanzate dal ministro Gelmini.
La proposta del maestro prevalente, ad esempio, non è un ritorno all’indietro, ad un autoritarismo pre ’68, ma è rimettere al centro le esigenze educative dei bambini, anziché quelle sindacali di mera espansione del pubblico impiego. Il maestro prevalente risponde al bisogno dei bambini di avere un aiuto ed una guida pedagogica chiara, di sapere che si può essere introdotti alla realtà senza venir soffocati dalla sua complessità. Resta perciò gravissimo continuare ad usare i bambini e la scuola come campo per il mero scontro politico. E’ più grave dei precedenti niet della Cgil alle proposte per salvare l’Alitalia.Siamo dinnanzi ad una situazione nella quale non è più possibile stare zitti e nella quale bisogna usare qualunque mezzo per fronteggiare una deprimente e menzognera propaganda di parte.

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