Due sono gli obiettivi cardine che ispirano l'azione riformatrice di questa maggioranza: primo, una scuola che dia finalmente una formazione di qualità a tutti e per tutti offra una opportunità; secondo, il rispetto dei diritti dei contribuenti che pagano le tasse non per foraggiare velleitarismi veterosindacali ma per avere servizi efficienti. Il decreto in oggetto contiene misure ampiamente condivise: l'introduzione dell'educazione civica; i voti semplici e chiari al posto di giudizi complessi, spesso confusi o contorti; le riaperture delle graduatorie per gli iscritti al 9° ciclo SSIS che erano stati pregiudicati nella scorsa legislatura, a dimostrazione tra l'altro che questo Governo tiene fede agli impegni presi in Parlamento (ricordo qui un nostro ordine del giorno votato in Senato a luglio). Questo Governo rimedia dunque agli errori fatti da chi lo ha preceduto. Il decreto ridà valore al voto di condotta che ritorna dunque a responsabilizzare lo studente; lo voglio affermare qui con grande chiarezza: essere contro una valutazione della condotta significa perpetuare le nefaste idee sessantottine che hanno contribuito non poco ad indebolire l'autorevolezza della nostra scuola e dei nostri insegnanti.
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